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20059

La fatica dei pastori



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La tutela dell’agricoltura sociale, in un periodo in cui l’importazione pesa meno sulle tasche italiane, è l’unica soluzione per salvaguardare settori bistrattati quali agricoltura ed allevamento, e la condivisione sembra essere una possibile via di fuga alla scomparsa di attività tradizionali. Ne è convinta Manuela Cozzi de La Porta dei Parchi, azienda da ben 30 anni attiva nel rinnovare il rito della transumanza, ma in verticale. Quella orizzontale, infatti, è andata via via scomparendo con la “cementificazione” dei tratturi che collegavano la Puglia all’Abruzzo. L’ultimo, l’azienda anversana, lo ha percorso nel 1996, da lì la transumanza si è trasformata, e zaino in spalle, scarponcini ai piedi, bastone tra le mani, le pecore sono state sempre più diffusamente trasferite in alta montagna fino a raggiungere quote di 1600 metri circa. Lì dove in un metro quadrato di pascolo si trovano all’incirca 120 varietà di erbe. E’ il tipo di transumanza che si rinnoverà tra giugno e luglio ad Anversa e alla quale contribuiranno anche i sostenitori di “Adotta una pecora”, progetto di rilevanza partito nel lontano 2000, che annovera tra i genitori anche numerosi personaggi noti. Insomma, non una “rievocazione nostalgica” sottolinea Cozzi, bensì l’opportunità di offrire ai pascoli una maggiore varietà che, ovviamente, è possibile degustare poi sui prodotti finali. Prodotti dal gusto più autentico e vero, rimpiazzati, purtroppo, da quelli di facile reperibilità. Ed ecco che coinvolgere persone quotidianamente estranee alla pastorizia incentiva la loro comprensione del perché. Del perché questi prodotti, a conti fatti, costano qualche spicciolo in più. Avviarsi lungo la transumanza verticale diventa il modo per condividere gioie e sacrifici di una manodopera lavorata, più complessa rispetto a quella industriale, ma che conserva importanti valori nutrizionali grazie alla lavorazione del latte a freddo. Dal 2 giugno, quindi, La Porta dei Parchi ha rinnovato il trasferimento delle greggi che continuerà in altri due momenti trasferendo ogni volta gruppi di animali in base alle loro esigenze. Un mezzo, la transumanza, per rinnovare, inoltre, il rapporto esistenziale uomo-natura e contribuire a salvaguardare un presidio ambientale.
grizzly


postato il 4/6/2016

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